L’Osteopatia offre un valido aiuto alla donna in questo delicato periodo senza generare alcun rischio al bambino.

La donna accusa cambiamenti in diverse zone del corpo come quella viscerale, ormonale, circolatoria, neurologica, strutturale e biomeccanica per non parlare dell’instabilità, sia in senso statico che dinamico e della continua ricerca di adattamento del centro di gravità.

Su questo punto vorrei spendere due parole:

Partiamo dal presupposto che ogni donna non ha una simmetria posturale e dinamica perfetta e che può quindi generare tensione in tutte le strutture ossee, articolari e mio fasciali ma anche alterare i pattern di attivazione dei muscoli estensori lombo-pelvici e dei muscoli intrinseci dell’articolazione dell’anca.

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Questo , soprattutto tra il secondo e terzo trimestre, fa cambiare numerose volte le curve della colonna spinale ( es. lordosi lombare ).

Si aggiunge un altro adattamento: quello che svolge l’attività muscolare degli estensori a livello lombare e dell’anca , in particolar modo il bicipite femorale per un buon mantenimento della stabilità posturale ai fini di prevenire cadute.

Spostandosi anteriormente il baricentro insieme all’appoggio plantare, la caviglia perde elasticità .

L’INTERVENTO DELL’OSTEOPATA

Ed è qui che l’osteopata interviene per capire la reale capacità di adattamento di eventuali alterazioni funzionali.

La diagnosi è sempre soggettiva: l’Osteopata deve calibrare il tocco, il tempo di somministrazione della terapia e le tecniche utilizzate, al fine di proporre un trattamento specifico, personalizzato e mai seguendo un protocollo standard.

E’ importante trattare le disfunzioni somatiche ma anche quelle mio fasciali attraverso diverse tecniche di decompressione a livello della regione sacro-lobo-pelvica e insistere in particolar modo sulla zona lombare.

 

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