REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO

Il disturbo da reflusso gastro-esofageo è caratterizzato dalla risalita involontaria del materiale gastrico lungo l’esofago e fino, alle volte, anche alla gola. Le manifestazioni più classiche sono il bruciore di stomaco e il rigurgito e possono derivare da svariate cause: sovrappeso, fumo, l’alcool, lo stress, la gravidanza o addirittura componenti ereditarie.

In alcuni casi l’individuo non si rende conto di avere questa problematica e confonde i sintomi come la tosse, la difficoltà di deglutizione o la sensazione di acidità in bocca, con problemi respiratori o dentali. Altre persone invece ne soffrono a livelli tali da compromettere la loro quotidianità, con inevitabili cambiamenti della qualità dell’alimentazione e del sonno.

 

Quali sono i rimedi del reflusso gastro-esofageo?

Dal punto di vista delle terapie convenzionali, applicate a casi non particolarmente gravi di disturbi da reflusso, i trattamenti farmacologici rimangono la scelta primaria. Ma non basta, è necessario anche migliore lo stile di vita dell’individuo: è utile diminuire il consumo di alcool, non fumare, dormire sul fianco sinistro con la testa ben sostenuta da uno o due cuscini ed evitare di assumere elevate quantità di cibo due ore prima di andare a letto, soprattutto per chi presenta sintomi notturni. Inoltre è consigliabile eliminare quei cibi e bevande (spezie, agrumi, grassi, cibi contenenti caffeina, bevande gassose…) che stimolano il reflusso. I trattamenti farmacologici risultano efficaci se il disturbo non è particolarmente aggravato, in caso contrario è necessario affiancare al trattamento la figura dell’osteopata.

Reflusso gastro-esofageo

Lo scopo del trattamento osteopatico consiste nel rinforzare e rilassare la giunzione gastro-esofagea, attraverso l’induzione concentrata in questa zona e di aprire qualsiasi fissazione fibromuscolare della giunzione e delle strutture circostanti.

 

Come avviene?

 

Prima di tutto l’osteopata ascolterà l’addome, dopodiché attraverso delle manipolazioni si occuperà di liberare le inserzioni del fegato, poi il piloro e lo stomaco, seguiti dalla giunzione gastro-esofagea. A questo punto l’osteopata procederà a manipolare le fissazioni scheletriche importanti che persistono come ad esempio le articolazioni costo-condrali, finendo col normalizzare le fissazioni craniche e sacrali. Dopo questa terapia le zone interessate dai disturbi da reflusso risultano ripristinate alla loro normale funzionalità, garantendo al paziente il giusto benessere del corpo.