Tendinopatia ACHILLEA

Johansson e Lysholm e Wiklander hanno segnalato un’incidenza annuale tra Il 7% e il 9% nei corridori di alto livello. Si riconoscono due principali aree di danno (Mika P, et al. 2002):

  1. Tendinopatia della porzione media 55%/66%
  2. Entesopatie (con associata borsite retrocalcaneale) 20% al 25%

 

Tra i principali fattori di rischio si riconoscono:

  1. Rom (range of movement)  diminuito  o troppo aumentato di flessione o estensione plantare tibio-tarsico (caviglia)
  2. Rom diminuito o stiffness della I° MTF (Bisciotti 2014)
  3. Movimento anormale dell’articolazione sottoastragalica

 

La tendinopatia achillea prevede 2 principali manifestazioni cliniche,ovvero acuta e cronica:

 

  • In quella acuta Predominano fattori estrinseci (Mika P, et al. 2002):

 

  1. Il tendine è gonfio, edematoso e dolente alla palpazione soprattutto nel terzo medio
  2. Scarsa tecnica sportiva
  3. Lesioni/traumi precedenti
  4. Calzature e formazione su superfici dure, scivolose o inclinate.
  5. Eccessivo carico di tendini durante l’allenamento (considerata la causa più importante che porta a degenerazione) (Nicola M, et al. 2004)

 

  • In quella cronica,invece, Predominano fattori intrinseci (Mika P, et al. 2002)

 

  1. Nella fase più cronica il dolore scatenato dall’esercizio è ancora il sintomo cardinale mentre il crepitio e gonfiore sono diminuiti
  2. Cavismo/Avampiede varo
  3. Piattismo e retropiede valgo (Bisciotti 2014)
  4. Rom diminuito o stiffness della I° MTF (Bisciotti 2014)
  5. Instabilità laterale della caviglia.
  6. Movimento eccessivo del retropiede sul piano frontale (in particolare un calcagno varo con pronazione compensativa) che causa un ‘azione di frustate’ sul tendine di Achille
  7. Disfunzione gastrocnemio-soleo
  8. Vascolarizzazione del tendine
  9. Età
  10. Sesso
  11. Peso corporeo e l’altezza

INFIAMAMZIONE-TENDINE-ACHILLE

Per quanto riguarda i segni (oggettivi) e sintomi (soggettivi) riconosciamo:

  • Segni:

 

  1. Possibili aree di gonfiore
  2. Aumento dell’eritema e del calore locale
  3. Possibile crepitazione
  4. Tendine palpabile e noduli o difetti

 

 

  • Sintomi:

 

  1. Dolore o rigidità 2-6 cm sopra l’inserzione sul calcagno (vascolarizzazione!) è il sintomo cardine della tendinopatia:
  2. Nella prima fase il dolore si scatena dopo un’attività fisica faticosa (talvolta anche all’ inizio)

 

  1. Nella fase successiva il dolore avviene anche a riposo con ripercussioni quotidiane
  2. Morning stiffness per ipereccitabilità del riflesso miotatico a partenza dai fusi neuromuscolari (Oksa et al 2000)

 

 

Tendenzialmente la prognosi è difficilmente collocabile nello short-term (entro le 4 settimane). Il decorso naturale della tendinopatia è ancora incerto (Mika P, et al. 2002). Tuttavia, un recente studio con un  follow-up di otto anni ha determinato la prognosi a lungo termine dei pazienti inizialmente trattati conservativamente per una tendinopatia acuta o subacuta.  La maggior parte delle persone che sviluppano tendinopatia miglioreranno con il trattamento conservativo. In generale, una diminuzione significativa del dolore e un miglioramento nella funzione si verificano dopo 12 settimane.

Uno studio di follow-up a lungo termine ha dimostrato che l’85% dei pazienti con tendinopatia aveva ripristinato la piena funzione normale e ha continuato ad essere asintomatica otto anni dopo l’inizio dei sintomi (Chad A Asplund, Thomas M Best 2013).

 

BIBLIOGRAFIA

  • Mika Paavola, Pekka Kannus, Tero A.H. Järvinen, Karim Khan, Lászlo Józsa and Markku Järvinen Achilles Tendinopathy J Bone Joint Surg Am. 2002;84:2062-2076.
  • Gian Nicola Bisciotti – I Tendini– Calzetti Mariucci editori. 2014